domingo, 29 de abril de 2018

Temple de mar i sorra


No saps on és
el silenci del temple
que t'immola.

Llengües de vent
cauen 
sobre la sorra humida
del teu pas.

Es el temps
que amb cant suau
dibuixa ara el teu rostre.

***

Carícies de silenci
atansen els teus peus
cap a les roques.

Teixit de guix
que dibuixa mirades
a les cendres
i, en el mar infinit,
crida el seu horitzó 
de sol i llum.

***

Has escoltat la nit 
en un matí de sol i pedres.

Has caminat
punxan-te la planta dels peus.

I ara que és tard
i mil gavians devoradors de peixos
banyen les plomes en la tinta blava del mar
has decidit que ja no tornes.

Decideixes que et quedes,
ara sí.


viernes, 20 de abril de 2018

Tic, tac, tic, tac... toc! O un altro modo di dire: Carpe diem!



A cosa serve il raggio di sole che traversa timidamente le tende semichiuse dall’ altro latto della finestra? Bruno è seduto sul sofà una domenica mattina e accende il televisore. La casa è nella penombra e la luce della TV proietta sul suo volto il colore dell’ammarezza. Trascorrono i secondi, i minuti, un’ora, due, tre. È quasi mezzogiorno quando chiamano alla porta.
-       Chi è? – risponde laconicamente Bruno senza nemmeno alzarsi.
-       Sono Letizia. Aprimi!
-       Oggi non posso. Torna domani.
-       Voglio vederti. Parlarti. È una bellissima giornata di primavera. Vieni con me!
-       Ho detto di no.
Bruno cambia canale nel momento in cui una coppia si bacia sullo schermo. Ormai un documentario di animali. La casa resta in silenzio. Si sente soltanto una voce che parla degli ippopotami e, poco dopo, il russare di Bruno. Si sveglia alle due del pomeriggio con il telefono.
-       Chi è?
-       Chiara, tua sorella. Oggi andiamo in montagna. Tuo nipote ha tanta voglia di vederti! Ti passiamo a prendere fra mezz’oretta?
-       Oggi non posso. Chiama domani.
-       Ma Bruno, ci avevi promesso che…
-       Abbiamo tutta la vita per andarci!
E riaggancia.
Nel frigo c’è una pentola di lenticchie che mangia direttamente mentre si siede davanti al tavolo e inizia a fare la dichiarazione dei redditi.
Alle sei una mail: “Questa notte il Requiem di Mozart al Bibiena. Ho due biglietti: uno per te e uno per Letizia. Oggi è il suo compleanno, ricordi? Tua mamma che ti vuole bene, Lucia.” “Troppo lavoro oggi.” Risponde Bruno. “Ci andremo il prossimo fine settimana.”
Si ha fatto buio. Il tramonto dietro alle tende ha già proiettato i suoi ultimi raggi di sole sul pavimento.

Quando Fosca, la dona delle pulizie, apre la porta il giorno dopo, Bruno è sdraiato accanto alla finestra e non respira. Mentre li chiude gli occhi pensa: “magari fecce ancora in tempo a guardare un ultimo tramonto prima della sua partenza.”