lunes, 17 de febrero de 2025

Casa Circondariale

 El espacio de la Musicoterapia

es un espacio que cada uno se lleva consigo.

Contemplar los instrumentos

en el centro de la sala

me da una gran sensación de paz

y de apertura.

De posibilidad.

Escucho el repiquetear de la lluvia

en las ventanas.

Las voces africanas que esperan

para acoger con suavidad y calidez

a los detenidos.

Todo calla.

Y todo habla. 

El silencio de los instrumentos

enfrente de mí

me recuerda el silencio del pan y el vino

de la eucaristía.

Veo a los presos en sus celdas

al otro lado de la puerta

cerrada.

Dos mundos radicalmente separados

están a punto de entrar

en comunicación.

La espera parece infinita.

El tiempo, aquí, parece haberse

detenido.


(13 febbraio 2025)

Camminare

 Quando riusciamo a dire

le parole giuste, 

quelle che non esaltano

quelle che non umiliano

quelle che parlano della nostra dignità.

Quando camminiamo di fianco

nella pioggia

verso un destino incerto

ma chiaro come i riflessi della luce

sopra le strade bagnate.

Quando sentiamo insieme il freddo

la fatica

e diventiamo leggeri,

quasi felicità.

Felicità di riconoscersi sotto il cielo

felicita di poter finalmente camminare

senza sapere dove si va

con la fiducia nel cammino

con lo stupore di scoprirsi

camminando

di fianco l'uno all'altra

guardando uno stesso orizzonte

sconosciuto

assaporando la libertà.

Allora freddo, pioggia, fatica

diventano una casa

un rifugio sotto il cielo stellato

che non vediamo, tra le nuvole,

ma con la certezza serena e silenziosa

che esiste

e ci guarda dall'alto.


(12 febbraio 2025)

Il pianto (racconto minuscolo)

 C'era un re che piangeva e nessuno sapeva il perché. Lo faceva di nascosto e anche se quasi nessuno se ne accorgeva, Fidelio, l'unico dei suoi servi che veramente lo amava e rispettava, le chiese.

- Sua Maestà? Perché piangete?
Il Re alzo uno sguardo trasparente e infinitamente triste.
- Piango per mia figlia.
- Cosa li sucede a sua figlia, maestà? É una ragazza bella, intelligente, profonda e, inoltre, ha il dono della musica. Allora?
- Piango, caro Fidelio perché mia figlia, é vero, ha tutto questo, che dovrebbe essere lodabile agli occhi della società. E insieme a questo ha anche una grande ambizione. Ma non sa che li manca l'unica cosa che potrebbe renderla veramente felice, anche se le mancassero tutte le atre qualità.
- E quale é questa cosa che li manca, Maestà?
- Non sei capace di indovinarlo?
- No.
- Mia figlia pensa soltanto a una cosa, vuole essere grande, vuole che il suo dono sia ammirato da tutti, vuole sacrificare tutto per raggiungere il suo obiettivo.
- E temete che non lo raggiunga?
- Quello non lo temo. Chiunque consacra la sua vita intera ad una unica cosa finisce per ottenerla.
- E allora?
- Allora vedo la sua infelicità.
- Perché? 
- Perché mia figlia non ha ancora imparato ad amare, caro Fidelio.
- Volete dire che ha bisogno di un uomo, che dovrebbe sposarsi, Maestà?
- No. Non é quello che intendo. Mia figlia non é capace di volere veramente bene alle persone che ha intorno, nemmeno a sé stessa. E non ha ancora capito che anche se raggiunge tutti i suoi obiettivi senza imparare quella cosa piccola ed essenziale che é l'amore, non sarà capace di trasmettere niente di autentico valore a l'umanità. Meglio sarebbe che perdesse tutto il resto ma avesse quella unica cosa che serve a sostenere il mondo intero.
 Il Re abbassò lo sguardo e poi lo guardò di nuovo, con occhi lucidi.
- E cosa possiamo fare per aiutarla?
- Una cosa sola serve, caro Fidelio, ma questo non glielo possiamo insegnare noi. Sarà la vita stessa a mostraglielo.
- E cosa è?
- L'umiltà.
- L'umiltà?
- Ecco.
Il Re e il suo servo rimassero in silenzio fino a l'alba. Poi con l'uscita del sole ognuno tornò nella sua stanza. 
- La vita glielo mostrerà-- disse Fidelio un' ultima volta prima di partire.
Se la vita glielo mostrò oppure la principessa non riuscì mai ad imparare l'unica cosa essenziale, non é scritto nelle cronache. Per cui ci resta soltanto sperare che sia stato così.
 Così sia!

(scritto il 4 aprile 2019)

Unión

 


Una lengua de niebla
se desliza lentamente desde el sol
acariciando la raíces
de la tierra.
Con su manto azulado
todo lo cubre
excepto los últimos rayos
que se derraman sobre las copas 
de los árboles
y regalan la última luz
de la tarde
a nuestra mirada encendida.