miércoles, 27 de enero de 2016

Pensieri nella solitudine


Quello che accade a l'interiore di ognuno di noi...

    "In un' età nella quale il totalitarismo ha tentato in ogni modo di svalutare e degradare la persona umana, speriamo che sia giusto chiedere un po' di attenzione per tutte e ciascuna delle reazioni dettate dalla sua ragione in favore della inalienabile solitudine dell' uomo de della sua libertà interiore. Non si può permettere che il chiasso omicida del nostro materialismo faccia tacere le voci libere che mai cesseranno dal parlare: siano esse quelle dei santi cristiani, o dei saggi di Oriente come Lao Tse o Zen Masters, o voci di uomini come Thoreau o Martin Buber o Max Picard. Va benissimo che si insista sul fato che l' uomo è un "animale sociale" -- ciò è abbastanza obvio. Ma non vi è nessuna giustificazione per farne un semplice ingranaggio di una macchina totalitaria -- sia pur religiosa. 
    In realtà la società dipende, nel suo esistere, dalla inviolabile solitudine personale dei suoi membri. La società, per meritare questo nome, non deve essere costituita di numeri o di unità mecchaniche, ma di persone. Essere una persona implica responsabilità e libertà, e l'una e l'altra presuppongoni una certa solitudine interiore, un senso di integrità personale, un senso della propria realtà e della capacità individuale di darsi alla società -- o di rifiutare un tale dono. 
        Quando gli uomini sono completamente sommersi in una massa di esseri umani senza personalità, sospinti qua e là da forze automatiche, perdono la loro vera umanità, l'integrità, l'attitudine ad amare, la capacità di prendere delle decisioni. Quando la società è costituita di uomini che no conoscono solitudine interiore, non può più essere cementata dall' amore: ed è perciò tenuta insieme da una autorità usurpatrice e violenta. Ma quando gli uomini vengono a viva forza privati di quella solitudine e libertà che sono ad essi dovute, la società nella quale vivono imputridisce, marcisce nel servilismo, nel risentimento e nell' odio."


Thomas Merton, Pensieri nella solitudine, 1959 

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